Coniglio nelle foglie di limone

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Senza ombra di dubbio, il coniglio nelle foglie di limone è uno dei piatti che più rappresentano il mio mondo, perché è tipico del mio paese, mi riporta irrimediabilmente all’infanzia ed è uno dei miei piatti preferiti in assoluto!

E’ una di quelle ricette tipiche territoriali che, nonostante l’indiscussa bontà ed unicità, non è riuscita a “valicare i propri confini”, come hanno fatto altri piatti con similari caratteristiche che, di contro, sono diventati molto conosciuti e famosi (vedi coniglio all’ischitana).

Mi sono chiesta cosa abbia determinato, diciamo così, la loro “non fortuna”!
Spesso è semplicemente un fatto di pura casualità, come per qualunque avvenimento della vita, si devono presentare le occasioni giuste al momento giusto…

Poi, in questo caso, c’è anche una spiegazione tecnico-pratica. Questa ricetta, infatti, non è complicata, ma necessita di alcune accortezze, direi fondamentali, per fare un buon piatto.

La prima difficoltà è riuscire a reperire i due prodotti principali: il coniglio e le foglie di limone, i quali devono essere possibilmente biologici e di ottima qualità.
Inoltre, è molto importante non sbagliare la cottura in forno, resa complicata dal fatto che ogni pezzo di coniglio è chiuso in un fagottino di foglie di limone. Quindi, senza un controllo visivo, specialmente le prime volte, si rischia o di non cuocerli bene o di renderli troppo asciutti.

Le foglie devono essere “vecchie” perché la loro funzione è quella di aromatizzare il coniglio, ma non far divenire la sua carne amara. Questo rischio si può correre anche se i pezzi di coniglio sono troppo piccoli.     

Come per molte altre ricette, non si conosce chi e quando è stato inventato questo piatto. Quello che è certo – e posso testimoniarlo personalmente – è il suo stretto legame con il mio paese, e più nello specifico col mio quartiere, la parte alta di Conca dei Marini.

Qui, in passato, quasi ogni casa aveva attorno, un pezzetto di terreno coltivato ed una piccola aia con animali da cortile, tra cui immancabili c’erano i prolifici conigli.
Il coniglio veniva allevato nelle “conigliere”, gabbie lunghe ed ampie, posizionati sotto i pergolati di limoni o nell’aia con gli altri animali. Veniva allevato in modo totalmente naturale, e nutrito con gli scarti delle verdure coltivate e piante autoctone del luogo. Questo rendeva la sua carne tenera e saporita.

Fino a pochi anni fa, questa ricetta era conosciuta solo dai conchesi (e forse non da tutti) e, come per altri piatti tipici, veniva custodita gelosamente.
Negli ultimi anni, con l’avvento di internet, il boom dei blog tematici e delle trasmissioni culinarie, la ricerca del tipico in tutte le sue forme, si è invertita la tendenza, ed anche per questo piatto c’è stata una sorta di riscoperta.

Mia mamma, nonostante non fosse originaria di Conca, era molto brava a cucinare questo piatto, e come suo solito, con la pratica e gli anni, aveva lievemente modificato la ricetta originaria, “a modo suo”. lo e mia sorella lo prepariamo come abbiamo visto fare a lei (non aveva ricette scritte o dosi…) ed è sempre un successo!
Ogni volta che cucino questo piatto, infatti, i miei ospiti rimangono sempre piacevolmente colpiti dalla sua stupefacente bontà, volendo spesso mangiare anche le foglie!… la meraviglia è doppia per chi, prima di assaggiare questo piatto, era convinto di non gradire o di non piacergli proprio la carne di coniglio. 
Ed io sono contenta di condividere con Voi, questo piatto tradizionale e di famiglia, a me tanto caro!

CONIGLIO NELLE FOGLIE DI LIMONE

  • Prep Time30 min
  • Cook Time1 hr
  • Total Time1 hr 30 min

    Ingredienti

    • 1,5 kg di un coniglio (disossato) fatto a pezzi
    • 30/40 foglie “vecchie” di limone biologiche  
    • pangrattato (meglio se di pane biscottato)
    • olio evo
    • strutto
    • parmigiano e pecorino grattugiato
    • prezzemolo tritato
    • aglio
    • fette di limone
    • sale
    • pepe

    attrezzatura

    • pirofila
    • filo di cotone o stuzzicadenti 

    Procedimento

    1

    Almeno 12 ore prima della preparazione, mettere i pezzi di coniglio già lavati ad aromatizzarsi con delle fette di limone, pepe in grani, aghi di rosmarino, spicchi d’aglio e sale grosso.

    2

    In una ciotola, mischiare il pangrattato con il formaggio grattugiato, del prezzemolo tritato, sale e pepe. In un’altra ciotola mettere dell’olio aromatizzato con degli spicchi d’aglio e del sale. Passare i pezzi di coniglio prima nell’olio e poi nella panure preparata. Disporre alcune foglie di limone a ventaglio su di un piano di lavoro e procedere con delle spennellate di strutto (passaggio facoltativo se i pezzi di coniglio vengono prima passati nell’olio). Arrotolare le foglie attorno ad ogni pezzo di coniglio e chiudere con del filo di cotone o, se si preferisce, con degli stuzzicadenti.

    3

    Adagiare ogni fagottino preparato in una pirofila, aggiungendo sul fondo una generosa quantità di olio e acqua, per evitare che durante la cottura i pezzi di coniglio si asciughino troppo.

    4

    Cuocere in forno a 180° per circa 60 min (regolarsi in base al proprio forno e controllare la cottura, che dipende anche dalla grandezza dei pezzi di coniglio).

    Consigli e varianti

    5

    Una tecnica diversa, non tradizionale ma che rende la preparazione e la cottura più facile (si abbassa a 30/35 min.), è quella di utilizzare pezzi di fogli di alluminio come involucro esterno ad ogni pezzo di coniglio, senza quindi utilizzare il filo di cotone o gli stuzzicadenti come chiusura. Le foglie in questo modo non diverranno belle croccanti, caratteristica tipica di questo piatto (anche se non si mangiano!) ed il profumo di limone che invaderà la cucina sarà più smorzato, senza però penalizzare il gusto, che resta sempre spettacolare!

    “Sorridi donna
    sorridi sempre alla vita
    anche se lei non ti sorride.
    Sorridi agli amori finiti
    sorridi ai tuoi dolori
    sorridi comunque.
    Il tuo sorriso sarà
    luce per il tuo cammino
    faro per naviganti sperduti.
    Il tuo sorriso sarà
    un bacio di mamma,
    un battito d’ali,
    un raggio di sole per tutti.”

    Alda Merini

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